NAS: Nucleo antisofisticazione e sanità

Dopo essersi soffermati, nell’articolo precedente sull’analisi del GIS, oggi si vuole porre l’attenzione su un ulteriore reparto dell’Arma dei Carabinieri ovvero i NAS, acronimo di Nucleo antisofisticazione e sanità.

Questo reparto dell’arma dei Carabinieri, seppur già in passato aveva condotto importanti operazioni, proprio per le proprie competenze specifiche che lo caratterizzano conosce le “luci della ribalta” senza dubbio in questo periodo di emergenza sanitaria conseguente alla diffusione del COVID 19.

Fra i vari compiti di questo reparto infatti, uno di quelli caratterizzanti deve essere identificato nel contrasto al traffico al commercio illegale di prodotti di provenienza extra – comunitaria, pericolosi per la salute dei consumatori in quanto realizzati e posti in vendita senza il rispetto dei requisiti di Legge.

È dunque comprensibile come l’acronimo NAS sia diventato estremamente conosciuto e attuale.

Molti sono stati gli interventi dei militari dei Nuclei di Potenza, Livorno, Treviso, Padova, Firenze, Latina e Milano, che nel corso di una serie di ispezioni riguardanti attività commerciali in tutto il territorio nazionale, hanno sequestrato dispositivi per la protezione personale risultati irregolari o contraffatti per lo più venduti senza marcatura CE, con conseguente avvio del procedimento per frode. In particolare in questi mesi i NAS di Palermo, Firenze, Padova e Napoli hanno sequestrato un totale di ben 11.681 gel igienizzanti nonchè 330.000 dispositivi individuali per la protezione del viso.

In aggiunta a ciò, non meno importante, l’attività di sorveglianza operata dai Nuclei sulle attività commerciali, quali bar, ristoranti ecc., attività che ha portato, oltre all’irrogazione di sanzioni pecuniarie, alla chiusura temporanea di numerose strutture che non rispettavano le disposizioni legislative emanate per evitare la diffusione del COVID-19.

Invero, la nascita Nucleo Antisofisticazione e Sanità è ben più risalente, essendo stato istituito a seguito della legge n. 283 del 30 aprile 1962, relativa alla disciplina igienica della produzione e commercio delle sostanze alimentari e delle bevande; proprio in questo decennio, gli anni ’60, il fenomeno delle sofisticazioni alimentari era apparso come un campanello dall’allarme e cominciava a colpire maggiormente l’opinione pubblica.

Inizialmente tale reparto era costituito da un ufficio superiore distaccato presso il Gabinetto dell’allora Ministro della Salute; ad oggi si contano oltre trentaquattro gruppi N.A.S., al comando di marescialli dislocati nelle principali città, tre Comandi di Gruppo A.S., retti da tenenti colonnelli, a Milano, Roma e Napoli, e al vertice un organismo centrale, il Comando Carabinieri per la Sanità, retto da un colonnello, presso il Ministero della Sanità. Dal 1996 il Comando Carabinieri Antisofisticazioni e Sanità e il Comando Carabinieri Antidroga si sono unificati assumendo la denominazione di “Comando Carabinieri per la Sanità”.

La caratteristica fondamentale di questi gruppi è la dipendenza funzionale dal Ministero della Salute in virtù del quale i militari appartenerti al reparto hanno, come previsto dal Decreto che li ha istituiti, i poteri degli Ispettori Sanitari che legittimano l’operato nell’arco diurno e notturno in tutti quei luoghi dove vi è somministrazione, deposito o vendita di prodotti destinati all’alimentazione umana.

Il corpo dell’Arma dei Carabinieri dei N.A.S. grazie all’impegno profuso e al grande lavoro svolto nei settori di loro competenza h guadagnato per la Bandiera dell’Anna, tre Medaglie d’Oro al Merito della Sanità Pubblica.

La formazione ed il loro modus operandi sono particolarmente specifici; infatti le indagini nel settore delle sofisticazioni alimentari, data la peculiarità degli illeciti che si perseguono, sono condotte con criteri operativi che differiscono sostanzialmente dalle norme tecniche di Polizia Giudiziaria.

Questo reparto dell’arma sembra attirare l’attenzione di molti giovani che vorrebbero avviarsi ad una carriera in questa forza. La strada da percorrere non è tuttavia semplice.

In primis è necessario essere arruolati nell’arma dei Carabinieri, ricoprendo qualunque ruolo o grado nella piramide gerarchica. Bisogna quindi partecipare ai concorsi di selezione, previo possesso ti tutti i requisiti psicofisici e superamento delle prove concorsuali, che danno accesso alla carriera nell’Arma dei Carabinieri, o come Carabiniere, o come Maresciallo o come Ufficiale.

Altra via possibile è presentare una richiesta, una volta entrati nell’Arma, per accedere ai N.A.S.: per entrare nel Nucleo, dopo alcuni anni di servizio effettivo, si può aderire a un’interpellanza interna, che viene diramata una volta all’anno. Vengono solitamente incorporati ai NAS gli Ufficiali e Sottufficiali, mentre gli Appuntati e Carabinieri semplici possono fare domanda di assegnazione al Comando Tutela della Salute per prestare servizio complementare.

Anche in questo caso sono rilevanti, al fine del superamento della verifica, il titolo di studio in materie tecniche e le esperienze di tipo investigativo.

Infine, coloro che vengono definiti idonei accedono a un corso di formazione bimestrale e successivamente vengono destinati presso uno dei NAS del territorio nazionale.